Villa Artemisia /
Da luogo in cui venivano gestiti i traffici internazionali di stupefacenti a posto dove le speranze di tante persone fragili diventano opportunità. Villa Artemisia, la lussuosa residenza ottocentesca appartenuta ad un boss mafioso del clan Lazzarotto, è diventata il simbolo della rinascita ed è la sede ufficiale del progetto Legal Young City.
È il punto più a nord del territorio barese, è a Santo Spirito ed è costituita da oltre 1500 mq, tra immobili e terreni; la villa ha il primato di essere il primo bene confiscato alla malavita barese, negli anni Novanta, segnando un importante punto a favore della lotta alla criminalità. A richiedere l’assegnazione del mobile è stata la Cooperativa Sociale C.A.P.S. (Centro Aiuto Psico-Sociale), che la ottiene nel 2001, e da subito inizia a lavorare per ridare dignità al luogo e di riscatto per chi ha subito delle difficoltà. Il primo progetto, realizzato dal 2001 al 2011, ha visto nascere una comunità terapeutica per giovani donne tossicodipendenti con figli, attivando dei percorsi per reinserire le ragazze in un nuovo tessuto sociale.
Successivamente, grazie al bando “Beni Confiscati 2013” di Fondazione con il Sud, con il sostegno del Comune di Bari e della Regione Puglia, la Cooperativa lancia un innovativo progetto, “Artemisia Academy” che integra la funzione abitativo residenziale con quella turistico-sociale. Parte della struttura è adibita all’accoglienza di neomaggiorenni italiani ed ex minori stranieri non accompagnati, sono loro stessi poi che co-gestiscono i restanti ambienti per attività di ristorazione, accoglienza turistico-alberghiera e programmazione culturale.